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Losone la sua storia

   La storia di Losone

 

Pare che fin dai tempi remotissimi, per non dire preistorici, le fertili campagne losonesi, nonostante l’ostacolo naturale del fiume, costituissero il prezioso retroterra agricolo dell’antica Locarno.

Le necropoli dell’epoca del tardo Bronzo e del Ferro finora esplorate sembrano rivelare un’unica ” facies ” culturale sull’una e l’altra sponda della Maggia. L’esame poi dei pollini nelle torbiere losonesi conferma che nell’età del Bronzo l’agricoltura della regione era altamente sviluppata.

D’altronde è ad Arcegno che appare una roccia con incisioni cuppellari, che confermerebbe l’ipotesi dell’alta antichità di quell’insediamento umano, su un’altura (387 m) in diretta corrispondenza, a sud, col castelliere preistorico del Balladrume (428 m) e, a nord, col castelliere di Tegna (529 m).

Nella regione, ricca di buone campagne e selve – lo stesso toponimo deriverebbe da ” nosone “, accrescitivo di ” nos “, : noce – erano possedimenti della curia di Como, dati in feudo già nell’XI secolo al monastero comasco di Sant’Abbondio, di cui i nobili locarnesi, nel 1182, tentavano di appropriarsi come fossero loro beni allodiali.

Le vicende medievali di Losone furono d’altronde molto simili a quelle delle terre delle immediate vicinanze del centro feudale dei capitanei locarnesi.

 La struttura della sua economia non fu mai esclusivamente rurale, ma commista di componenti subalterne di tipo feudale dapprima e poi borghigiano, come si nota anche dal numero relativamente alto di preti e specialmente di notai del luogo – da XIII al XVIII secolo – e dalla gran copia di istrumenti pergamenacei e di carte dei fondi locali d’archivio.

Il vecchio comune rustico – il “comune de Luxono, de Arcenio et Voxa” – comprendeva le tre terre o squadre losonesi, la terra di Arcegno e, non si sa da quando e in seguito a quali probabili scissioni di una più vasta comunità precedente, la minuscola terricciola di Vosa, a nord di Intragna, sul versante destro dell’Isorno: una ” exclave ” quindi nel territorio del Comune di Intragna e Golino.

I suoi confini toccavano a ovest le terre dei comuni ” de Intragna, de Gullino et de Verdaxio “, a nord, lungo il corso della Melezza, quelle dei comuni ” de Caviliano, de Varcio et de Oressio de Pedemonte ” (detto il ” Comune maggiore ” dopo la separazione di Tegna nel 1464) e di Tegna ; a est, lungo il corso della Maggia, le terre di Solduno ; a sud quelle del ” Commune de Schona de Roncho et Castelleto. “

Secondo Gualzata, il toponimo Losone è probabilmente da ricondurre al celtico *lausa “pietra piatta, lastra” (REW, §4946; cf. Lurati 1985: 22) con l’aggiunta del suffisso accrescitivo italo-romanzo -one, forse al plurare. Prendendo spunto dalle forme dialettali [lu’zuj] e [lo’zoj] in uso rispettivamente a Borgnone e a Palagnedra, Gualzata presuppone la derivazione del toponimo da un plurale *losoni. In origine il nome di luogo avrebbe così significato “vicino alla grossa lastra”.

 

pdf.     Notizie storiche di Losone

pdf,  Dati e indirizzi della vita sociale ed economica del 1908