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Fontane e lavatoi

Fontane di Losone

L’acqua incanalano i fontanieri,

gli armaioli piegano i dardi,

piegano il legno i falegnami, piegano sé stessi i saggi.

Una fontana (dal latino fontis, “sorgente”) è un dispositivo architettonico che versa l’acqua (proveniente da una sorgente o da un impianto idrico) in un bacino da cui è possibile attingere, oppure per effetti decorativi o scenografici.

In origine le fontane avevano uno scopo puramente funzionale, essendo molto importanti e diffuse nei centri abitati prima che l’acqua corrente fosse disponibile nelle singole abitazioni, mentre ora vanno via via scomparendo, al pari dei lavatoi pubblici, posti muniti di vasche ove ci si poteva recare per fare il bucato.

Oltre all’uso come punto di accesso all’acqua, le fontane sono usate come elemento architettonico ed urbanistico ornamentale ed artistico, anche di tipo monumentale: esempi sono le fontane ornate di statue o illeggiadrite e rese più spettacolari e scenografiche con fantasiosi giochi d’acqua.

Le fontane utilizzate come ornamento si svilupparono durante l’età ellenistica e furono tra le sue opere più rappresentative, e poi questo uso fu esteso anche nella Roma antica dove queste fontane presero il nome di ninfei. Nel Medioevo le fontane venivano usate sempre meno, infatti si usavano i pozzi.

Con l’avvento del Barocco e del Rinascimento, le fontane riacquisirono il valore

Per fontana s’intende una composizione architettonica o scultorea, o l’una e l’altra insieme, di mole più o meno importante, destinata a ricevere con mezzi artificiali o spontaneamente da sorgenti naturali dell’acqua, e a distribuirla in vario modo.

Sia in vista di uno scopo utilitario, quale è quello di fornire l’acqua che la popolazione possa attingere, o di funzionare, per la loro speciale destinazione, da abbeveratoio, lavatoio, ecc., sia per una funzione estetica quale la decorazione di centri cittadini, piazze, giardini, parchi e ville.